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Editore: Garzanti
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788811007678
Data di pubblicazione: 11/11/2022
Numero pagine: 96
Traduttore: Gargiulo T.
Collana: I piccoli grandi libri
L'esperienza dei totalitarismi del Novecento ha alimentato la convinzione che la libertà cominci dove finisce la politica. Contro questo comune sentire e contro l'idea di molta tradizione filosofica che la libertà sia una condizione interiore, uno spazio intimo in cui gli uomini possono eludere la coercizione esterna e sentirsi liberi anche se sono schiavi, prende posizione Hannah Arendt. La libertà non è un attributo della volontà, ma del fare e dell'agire. L'uomo sperimenta l'essere libero come realtà concreta della sua vita nel mondo, nello spazio pubblico e nel rapporto con gli altri uomini. Per essere libero l'uomo non solo deve essersi liberato dalle necessità materiali ma deve anche potersi inserire attivamente in una comunità di cittadini. Perché, come ci ricorda con rigore e passione la grande pensatrice tedesca in questo breve saggio che è un elogio delle virtù della politeia, «la libertà è la ragion d'essere della politica».
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