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I pranzi dei santi. Pratiche alimentari e ascesi nel monachesimo tardoantico
Rosenberger Veit

I pranzi dei santi. Pratiche alimentari e ascesi nel monachesimo tardoantico

Editore: EDB

Reparto: Storia e geografia della chiesa

ISBN: 9788810558737

Data di pubblicazione: 12/07/2016

Numero pagine: 76

Traduttore: Cerro G.

Collana: Lapislazzuli


8,50€
Esaurito

Sinossi

La pratica del digiuno e le scelte alimentari rivestono un'importanza fondamentale per la storia del movimento monastico nella tarda antichità, nonostante la carenza delle fonti materiali e il fatto che cibo e bevande possiedono un significato simbolico non univoco, bensì continuamente rimodulato, anche all'interno di uno stesso contesto culturale e religioso. In merito alla pratica ascetica del digiuno l'autore prende in esame due esempi. Il primo riguarda Paolo il Semplice, che per essere accolto come monaco da Antonio viene sottoposto a diverse prove, in cui il cibo e l'acqua svolgono un ruolo centrale. Il secondo è un passo delle Confessioni in cui Agostino afferma di lottare "ogni giorno contro la concupiscenza del cibo e della bevanda" perché, a differenza dei "piaceri venerei", la gola è più difficile da tenere a freno. Dai due casi emerge che la sfida più importante degli asceti non consisteva nel reprimere il desiderio sessuale, come invece sostiene lo storico Peter Brown, ma nel controllare la fame e la sete. La categoria moderna di sessualità, dunque, sarebbe poco adatta per comprendere il fenomeno tardoantico dell'ascetismo.

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