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Editore: Einaudi
Reparto: Scienze sociali
ISBN: 9788806191320
Data di pubblicazione: 05/02/2008
Numero pagine: XII-309
Collana: Saggi
Sono molti i suoni che il mondo antico aveva e noi abbiamo perduto e che tra poco non sapremo forse piú riconoscere (il colpo di martello dei fabbri, lo strepito delle macine dei mugnai, il cigolio dei carri, lo schiocco della frusta). Ma quali altre sonorità poteva contenere oltre a queste? Sicuramente molto presenti erano le voci degli animali, che facevano parte del tessuto economico, sociale e umano di quel mondo. Non solo la fonosfera antica era molto piú sgombra e le voci degli si udivano meglio, ma erano anche voci piene di significato. Per gli antichi il canto degli animali era di buono o cattivo augurio, annunciava le stagioni. Le voci animali erano capaci di resuscitare nella mente tracce di antichi racconti e come tali rientravano nel di diritto nel mondo del folclore e della narrazione, oltre a fornire a musicisti e poeti uno straordinario serbatoio di memorie sonore da riutilizzare nella composizione artistica.
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