Con ogni acquisto su Bookdealer sostieni una libreria indipendente del territorio.
Editore: SEI
Reparto: Educazione
ISBN: 9788805070060
Data di pubblicazione: 18/09/2008
Numero pagine: XVII-359
Collana: Teoria e storia dell'educazione
Le vicende scolastiche del Piemonte sono molto significative per cogliere la complessa transizione che si compie tra la fine dell'Antico Regime e la Restaurazione nel campo della mentalità educativa. Fin dagli inizi del Settecento il Regno di Sardegna aveva una organizzazione scolastica "moderna" con un attivo ruolo dello Stato nella gestione delle scuole. L'impatto della cultura rivoluzionaria avrebbe dovuto trovare un fertile terreno per moltiplicare l'impegno pubblico in nome dell'eguaglianza dei cittadini. L'orientamento delle élites piemontesi andò invece verso un'altra direzione, con l'orgogliosa difesa della propria identità contro i processi annessionisti dei francesi e con un'aperta diffidenza verso le teorie pedagogiche più radicali, giudicate pericolose per gli equilibri sociali e politici. Nonostante queste riserve di principio, anche la scuola sabauda era fatalmente destinata a cambiare dietro le spinte di un "bisogno di scuola" socialmente più rilevante rispetto al passato, fino a configurare nei primi anni dell'Ottocento alcune linee che anticipavano i modelli di scuola e di pedagogia destinati ad affermarsi nei decenni successivi. Il libro ricostruisce la lenta evoluzione del sistema scolastico piemontese verso il riconoscimento dell'importanza del "saper leggere, scrivere e far di conto" anche per i ceti popolari, ma a condizione che essi non pretendano di oltrepassare i limiti posti dalla loro condizione sociale.
Registrati gratuitamente e ottieni subito un codice sconto per il tuo primo acquisto.