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Editore: Le Monnier
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9788800862639
Data di pubblicazione: 06/12/2022
Numero pagine: VI-234
Collana: Quaderni di storia
Le ragioni che negli anni Cinquanta spinsero l'Italia a aderire alla Comunità Europea sono riassumibili nella volontà di partecipare a un processo volto a promuovere pace, sviluppo e modernizzazione. Ma sin da allora ampi settori della classe dirigente videro nella Comunità un attore esterno necessario per disciplinare un Paese incapace di governarsi da solo. La nozione di vincolo europeo, comunque, è rimasta a lungo sottotraccia. È stato il trattato di Maastricht, con l'enfasi posta sui criteri da rispettare per entrare nell'euro, a farne un tema chiave della narrazione pubblica sull'Europa. Sottesa al vincolo europeo, però, è l'idea che l'Europa sia 'altro da noi'. Il frutto avvelenato si è rivelato con l'ondata euroscettica suscitata dalle recenti crisi economiche e finanziarie e dalle difficoltà incontrate dall'UE nel difendere le economie dei suoi Stati. La presunta alterità di Bruxelles ha fornito agli antieuropeisti un argomento per reclamare il recupero della sovranità nazionale. Una narrazione europeista si è trasformata in contro-narrazione euroscettica.
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