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Editore: Taschen
Reparto: Fotografia
ISBN: 9783836561402
Data di pubblicazione: 10/06/2016
Numero pagine: 124
Collana: Fotografia
In ogni situazione di crisi, a soffrire di più sono sempre i bambini. La loro debolezza fisica fa sì che siano spesso i primi a morire di fame, malattia e disidratazione. Estranei ai giochi di potere che regolano il mondo, non riescono a capire perché esista il pericolo, perché qualcuno voglia fare loro del male, o perché debbano partire, spesso da un momento all'altro, e abbandonare la scuola, gli amici e la propria casa. In questa serie, che si collega direttamente a Exodus, Sebastião Salgado presenta90 ritratti di giovanissimi esuli, migranti e rifugiati. Pur provenendo da diversi paesi ed essendo vittima di diverse crisi, tutti i suoi soggetti sono in fuga e hanno meno di 15 anni. Nel corso del suo ampio reportage, Salgado è rimasto colpito non solo dall'intrinseca innocenza di questi bambini e queste bambine, ma anche dalle loro impressionanti riserve di energia ed entusiasmo, persino nelle circostanze più deprimenti. Nei rifugi di fortuna allestiti sul ciglio della strada in Angola e in Burundi, così come nelle baraccopoli brasiliane e negli accampamenti dallo sviluppo caotico e incontrollato in Libano e in Iraq, i bambini rimanevano tali: erano pronti alla risata come al pianto, giocavano a calcio, sguazzavano nell'acqua sporca, facevano i monelli con gli amici e in genere erano entusiasti di farsi fotografare. Per Salgado, la loro esuberanza costituiva un curioso paradosso. Come può un bambino sorridente essere simbolo di privazione e angoscia? Egli tuttavia notò che, quando chiedeva ai bambini di mettersi in fila per farsi ritrarre a uno a uno, quella frivolezza collettiva svaniva. Di fronte alla macchina fotografica, ciascuno di loro si faceva molto più serio. Non erano più parte di un gruppo scalmanato, ma singoli individui. Assumevano pose più solenni, e fissavano l'obiettivo con un'improvvisa intensità, come se di punto in bianco si rendessero conto del proprio stato. Osservando il loro sguardo, le mani che giocherellavano nervosamente e i vestiti logori che cascavano da quei corpi terribilmente esili, Salgado capì che quegli scatti meritavano una serie a parte. Le fotografie non vogliono essere una dichiarazione sui sentimenti dei soggetti né intendono esporne per filo e per segno le carenze in fatto di salute, istruzione e alloggio. La raccolta permette piuttosto a90 bambini di guardare l'osservatore con tutto il candore dell'infanzia e la totale incertezza per il futuro. Belli, fieri, pensierosi e tristi, stanno in piedi davanti all'obiettivo per un istante della loro vita, ma pongono domande su cui riflettere per anni a venire. Rimarranno in esilio? Avranno sempre un nemico da cui fuggire? Una volta diventati grandi, seguiranno la strada del perdono o della vendetta? Ma soprattutto, diventeranno mai grandi?
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