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Editore: Lux-Co Éditions
Reparto: Geografia e storia
ISBN: 9782902114429
Data di pubblicazione: 02/12/2019
Il presente saggio ha lo scopo di fornire al lettore una panoramica storico-divulgativa su una tematica purtroppo ancora poco conosciuta in Occidente, ovvero quella dei crimini di guerra e contro l'umanità commessi dai Giapponesi in Cina prima e durante la II guerra mondiale. Partendo da un'analisi relativa alle armi biologiche, il trattato si snoda in sette capitoli che affrontano prima di tutto il panorama storico europeo ed estremo-orientale per poi entrare nel vivo della tematica, ovvero l'analisi delle ideologie che portarono il Giappone e divenire un paese fortemente espansionista, e la radicalizzazione di talune idee che, portate all'estero, crearono uno dei crimini più efferati della sua storia ovvero la poco conosciuta realtà dell'Unità 731. Il testo, però, non propone semplicemente un'analisi sterile dei fatti, ma cerca di fare anche un confronto con la tristemente nota realtà europea dei nazisti e dell'Olocausto ponendo, per esempio, a confronto le fabbriche di morte giapponesi con quelle tedesche e cercando dei termini di paragone nelle caratteristiche dei due "protagonisti dell'epoca": Ishii e Mengele come persone, Unità 731 e Auschwitz come luoghi. Il testo prosegue poi con un'attenta analisi relativa alle vittime, partendo da quelle non riconosciute per poi arrivare alla confutazione della storia che rende, oggi, i giapponesi vittime e non carnefici. Ovviamente non si è potuto non citare le vittime dell'Olocausto così come non si sono potute evitare analisi psicologiche portate avanti da studiosi moderni che chiamarono il fenomeno proprio di quel contesto storico: conformismo. Il testo prosegue poi con i retaggi lasciati dall'Unità 731 sia in senso negativo sia in senso "positivo" andando a proporre anche immagini storiche di giornali d'epoca e report desegretati. Nelle appendici, inoltre, un contributo volto a chiarire alcuni aspetti poco conosciuti e altri sui si rende ancora necessario indagare. Si ringrazia, infine, il dott. Davide Sorgi per aver contribuito al testo con la postfazione che pone nuovamente l'accento sulle politiche razziali che in passato colpirono la popolazione cinese, ma che come scopriremo hanno interessato anche i giapponesi stessi.
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